b

Regolamento ENAC per i DRONI

L’ENAC, l’ente per l’Aviazione Civile, ha da qualche giorno deliberato un Regolamento sui Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto. Si tratta dei famosi “droni”, i sofisticati apparecchi radiocomandati – e a volte teleguidati – che si stanno facendo sempre più spazio anche in ambito civile.
Si tratta di tecnologie fino a qualche anno fa viste solo nei film di animazione o fantascienza: poi l’esercito americano prima, e molte altre Forze poi, hanno sviluppato modelli di droni per operazioni a distanza, dando via ad un mercato in continua evoluzione.
Ormai siamo lontani anni luce dall’ aspetto un po’ “giocattolo” dei primi esperimenti e i droni stanno iniziando ad essere impiegati con successo anche nel campo della Protezione Civile: permettono ispezioni e rilevazioni a distanza nelle zone colpite da catastrofe, senza rischi per gli operatori. Sono utilizzati anche per applicazioni in ambienti ostili come monitoraggio di incendi, ispezioni di infrastrutture e di impianti, sorveglianza del traffico stradale o, ancora, compiti di ordine pubblico.
Mancavano però le norme per regolare la presenza nei cieli di queste che sono a tutti gli effetti piccole macchine volanti. Così l’ENAC nella seduta del 16 dicembre 2013, ha deliberato un nuovo Regolamento sui Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto (APR). Si rifà all’articolo 743 del Codice della Navigazione e fornisce i requisiti per assicurare l’impiego dei droni in condizioni di sicurezza. L’emanazione del Regolamento è stata preceduta da un periodo di consultazione avviato nel dicembre del 2012 e durato tre mesi, nel corso dei quali l’Enac ha ricevuto 453 commenti da organismi istituzionali e non istituzionali per la promozione della sicurezza aerea, dall’Enav, dall’industria, da associazioni di categoria, da aeromodellisti e associazioni aeromodellistiche, nonché da singoli soggetti interessati alle attività APR.
Il Regolamento sarà attivo fra 60 giorni. Distingue due tipologie di Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto:
– Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) mezzi impiegati o destinati all’impiego in operazioni specializzate (lavoro aereo)
– Aeromodelli mezzi impiegati esclusivamente per scopi ricreazionali e sportivi e che non sono considerati aeromobili ai fini del loro assoggettamento alle previsioni del Codice della Navigazione.
La prima categoria è ulteriormente divisa in due: droni con peso maggiore o minore di 25 kg. Nella fascia più bassa per operare la disciplina è basata sul concetto di autocertificazione nel caso di operazioni di volo non critiche, cioè quelle attività che prevedono uno scenario nel quale, in caso di emergenza, un danno a terra a persone o cose è valutato estremamente improbabile. Le operazioni di volo critiche, invece, devono essere autorizzate dall’Enac che, sulla base della dichiarazione presentata dall’operatore, stabilisce gli accertamenti necessari tenendo conto “della complessità del sistema e della criticità degli scenari operativi”. Esempi possono essere il sorvolo di aeree congestionate, di assembramenti di persone, di agglomerati urbani, infrastrutture, impianti industriali, linee ferroviarie.
I “maxi droni” che pesano più di 25 kg devono invece essere sempre certificati dall’Enac, ottenendo una speciale autorizzazione ad operare, indipendentemente dalla criticità delle operazioni di volo.
Il Regolamento completo sarà a breve consultabile e scaricabile sul portale dell’Enac, www.enac.gov.it.

Please follow and like us:

Comments are closed.